![Cinque piloti di F1 non volevano correre il Gran Premio di Arabia Saudita Cinque piloti di F1 non volevano correre il Gran Premio di Arabia Saudita](https://i2.wp.com/images.agi.it/pictures/agi/agi/2022/03/26/154023139-2d47ed5a-2b9f-44b4-ac97-c98d0b090281.jpg?w=1200&resize=1200,0&ssl=1)
AGI – Lewis Hamilton e altri quattro piloti non volevano correre il Gran Premio di Arabia Saudita dopo l’attacco missilistico dei ribelli yemeniti Houthi contro un sito produttivo della Aramco, a soli 20 chilometri dal circuito di Gedda. Da quanto è trapelato, il sette volte campione del mondo, Fernando Alonso, George Russell, Pierre Gasly e Lance Stroll avrebbero chiesto garanzie sulla sicurezza nel timore che la gara potesse finire nel mirino del gruppo sciita che aveva rivendicato l’attentato.
Solo nella mattinata di sabato è arrivata la definitiva conferma del patron della Formula 1, Stefano Domenicali, che “si correrò regolarmente”. I 20 piloti del ‘circus’ si sono allineati con un comunicato della loro associazione: “Guardando il fumo in lontananza era difficile rimanere concentrati e cancellare quelle che sono delle preoccupazioni umane”, hanno spiegato, “di conseguenza abbiamo affrontato delle lunghe discussioni” e “alla fine abbiamo deciso” di competere nella speranza che il Gran Premio dell’Arabia Saudita “sarà ricordato come una bella gara piuttosto che per questo incidente”.
![cinque piloti non volevano correre gp formula 1 arabia saudita](https://images.agi.it/pictures/agi/agi/2022/03/26/154016227-d1af7e68-ebc1-40a1-a8f6-b6d92c566dcc.jpg)
© VLADIMIR ASTAPKOVICH / SPUTNIK / SPUTNIK VIA AFP
Domenicali e Raikkonen
Nella notte c’erano state infatti una serie di convulse riunioni protrattesi per quattro ore e mezza: dapprima Domenicali e il presidente della Fia, Ben Sulayem, con i rappresentanti dei 10 team e dei piloti hanno visto gli organizzatori e le autorità locali ricevendo rassicurazioni sul rafforzamento di tutte le misure preventive.
Poi l’associazione piloti (Gpda) ha discusso per tre ore e mezzo il da farsi, con cinque piloti schierati per non correre. Infine il confronto con Domenicali e Ross Brawn, manager F1, da cui è arrivato a notte fonda il definitivo via libera. Una rinuncia sarebbe stata ancora più pesante per il fatto che Aramco è partner globale dal 2020 di F1, con marchi a bordo pista, ed è sponsor principale sia del Gran Premio degli Stati Uniti che, da quest’anno, dell’Aston Martin.
“È stata una lunga notte, ma dobbiamo concentrarci sui fatti, abbiamo visto tutti quello che è successo, non è la prima volta che episodi del genere si verificano qui, purtroppo”, ha osservato Mattia Binotto, team principal della Ferrari, sottolineando che la Formula 1 “deve trasmettere un messaggio positivo”. “È un obiettivo e un nostro dovere essere qui”, ha aggiunto, “i piloti hanno capito che sarebbe stato sbagliato lasciare il Paese”. “Nessuno in Ferrari ha espresso il desiderio di andare via”.
Davide Sarsini , 2022-03-26 15:44:18
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